3830 recensioni a vostra disposizione!
   
 
 

POCAHONTAS
(POCAHONTAS)
Film con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggio
  Stampa questa scheda Data della recensione: 5 dicembre 1995
 
di Mike Gabriel e Eric Goldberg (Stati Uniti, 1995)
 
"No, Pocahontas non è Pollicina. Non è, cioè, un personaggio di fiaba, inventato per la gioia dei spesso citati, al solito spremuti grandi e piccini.

Pocahontas è effettivamente vissuta, è nata alla fine del Cinquecento in Virginia: ed è qualcuno che conta nella memoria dell'America, un punto di riferimento non solo nella leggenda, ma pure nella storia. Era la figlia del capo della tribu`dei Powhatan, dei "selvaggi" che gli Inglesi si tennero buoni fino al 1607; quando le cose si guastarono. John Smith - che con un nome così non poteva che essere uno da averne combinate di esemplari - venne catturato dai Pocahontas, e condannato a morte. E fu allora che Pocahantos intervenne, intercedendo a favore dell'uomo bianco.

Da quel gesto, Pocahontas divenne una figura mitica. La sua grandezza d'animo ne fece una sorta di Guglielmo Tell al femminile, di momento iconografico per raffaelliti nelle varie epoche, di eroina nella letteratura popolare come in quella di Fenimore Cooper, di archetipo della principessa indiana cara alle Nuove Frontiere fino al western dei nostri giorni. Praticamente una dea dell'Antichità, alla quale richiamarsi quando si tratterà di riferirsi a quei significati filosofici, etnici, religiosi, razziali con i quali l'America moderna non ha ancora finito di regolare i propri conti. Perché la seconda parte dell'esistenza di Pocahontas fu altrettanto significativa, anche se forse meno elegiaca: fu la prima indiana a convertirsi al Cattolicesimo, la prima a sposare un uomo bianco Un John Rolfe che si affrettò a sottolineare il proprio pragmatismo di purificatore etnico scrivendo di "unirsi ad una principessa indiana per il bene della piantagione, l'onore del Paese, la gloria di Dio e la sua conversione alla vera Conoscenza"...- ed esibirla infine alla corte di Giacomo I a Londra, prima che vi morisse di vaiolo nel 1617.

Cosa fa di tutto questo po' po' di memoria la premiata ditta Successori di Walt Disney?

Dopo IL RE LEONE, annuncia encomiabilmente di volersi riferire per la prima volta alla Storia piuttosto che alla finzione; poi affida l'illustrazione dell'operazione ai propri disegnatori. E poiché nel disegno animato il discorso è proprio il medesimo che nel cinema dal vero (tutto si riassume nella qualità di uno sguardo) il risultato è lì da vedere: una Pocahontas che ancheggia come una Claudia Schiffer per forza di cose mora, un John Smith biondastro a metà strada fra il culturista e lo studente igienista che sia appena passato a regolarsi il taglio da Vidal Sassoon. In uno svolazzo di pennellate pastello tutto un seguito di romanze affettate, oltretutto costrette ai soliti contorcimenti nell'italiano del doppiaggio. Soprattutto, uno stile del tutto inodore ed insapore, dove la regola di comportamento sembra essere soltanto quella di evitare qualsiasi accentuazione, ogni seppur minima presa di posizione espressiva che potrebbe minacciare un intervento opinionista. Solo le bestiole che stanno attorno ai personaggi conservano un minimo di humour e di originalità: sono le sole a far sorridere i bambini in sala, ed a risvegliare gli adulti dal torpore imposto da una visione inamidata, che si vieta (in un cartone animato!) ogni volo immaginifico.

Bisognerebbe frequentare i meandri degli studios della Premiata Ditta per conoscere le ragioni di questa scelta. Ma un'idea si può anche farsela: la regola è quella di sgrassare anche il brodino più insipido per non disturbare i piccini, cercando allo stesso tempo di attirare i più grandi. Evitare ad ogni costo di turbare l'animo del consumatore. Quello che si precipiterà prima e dopo Natale sui reggiseni alla Pocahontas come sulle saponette ad uso John Smith: duecentocinquanta prodotti che vanno dalle lenzuola ai panettoni, e che segnano il trionfo del marketing alla faccia dei bianchi, per non parlare dei colorati d'America e del resto del mondo."


   Il film in Internet (Google)

Per informazioni o commenti: info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch

 
 
Elenco in ordine


Ricerca






capolavoro


da vedere assolutamente


da vedere


da vedere eventualmente


da evitare

© Copyright Fabio Fumagalli 2024 
P NON DEFINITO  Modifica la scheda